Di Priscilla Venturacci
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Erano amici, collaboratori e probabilmente amanti.
Lui, Gustav Klimt, il favoloso pittore di Giuditta, Le tre età della donna e Il bacio.
Maestro della Secessione Viennese. Convertito all’oro di Bisanzio dopo aver conosciuto i mosaici bizantini di Ravenna.
La sua opera è piena di simbolismi, femminilità, sfarzo, ricchezza. Erotismo e dolcezza.
Mi ha sempre colpito il carattere ornamentale e decorativo delle sue opere: le donne, quando non sono nude :), sono vestite in modo quasi esagerato.
Immagino ricami, pizzi, applicazione di perline, lustrini. I paesaggi nei suoi quadri “invadono” le donne… i fiori si intrecciano ai capelli, scendono per le gambe, salgono sulle braccia, si confondono con le fantasie dei vestiti.

Lei, Emilie Flöge. Donna all’avanguardia, influenzata dai primi movimenti femministi, una stilista che proponeva una moda che parlava di libertà.
Ha dato vita alla “moda riformata”: niente corsetti, niente restrizioni ma vestiti morbidi e rilassati. Caftani e tuniche larghe, comode che mettevano la donna in condizione di avere una vita più espressiva, non banale, libera e in contatto con la natura.
Le sue ispirazioni venivano da lontano: Ungheria, Giappone, Slovenia. Celebrando la diversità delle etnie.
Insieme alle sue due sorelle inaugurò, in una delle principali vie di Vienna, il suo laboratorio artigianale “Schwestern Flöge” nel 1904, qualche anno prima che Coco Chanel aprisse il suo atelier a Parigi.

Da quando si sono incontrati non si sono mai lasciati, Uno disegnava per l’altra, insieme sperimentavano e creavano.
Posso sentire questa energia creativa in perfetta armonia quando osservo i quadri di lui e i vestiti di lei.
Posso sentire la condivisione, l’amore, il rispetto reciproco, che sono durati fino alla scomparsa di lui, colpito da un ictus all’inizio del 1918.
Ancora una volta l’arte e la moda si incontrano, si intrecciano e si supportano. E si sa, il mio amore per la moda passa sempre e comunque attraverso l’arte!
Klimt e Emilie non hanno mai parlato apertamente di questa relazione. Non ci sono prove concrete che fossero amanti, ma da tante lettere che si sono scambiati e da altri documenti trovati, si può capire che erano molto intimi.
Nonostante Klimt, nelle sue dichiarazioni affermi di non aver mai dipinto un suo autoritratto, si dice che la coppia che vediamo nel quadro Il bacio, una delle sue opere più famose, rappresenti proprio questi due artisti.
Lui con la sua inseparabile tunica, lei che si lascia andare nel suo abbraccio.

Ci sono tutti gli elementi meravigliosi che caratterizzano l’opera del pittore austriaco: la natura colorata, la fantasia dei vestiti, la sensualità della donna e per ultimo, ma non meno importante, l’oro che avvolge tutto come un manto caldo e accogliente, dove tutti noi meritiamo di “abitare”.
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