Di Lucia Merico

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Ti ricordi di quella prima volta che hai ricevuto un mazzo di rose rosse, quel tramonto mozzafiato, rosso, estivo, intenso, passionale e mentre lo guardavi hai pensato quanto fosse perfetta la vita.

E c’è anche il compito in classe di scienze dove il blu delle parole che avevi scritto è stato interrotto dal rosso dell’impietosa penna del professore.

Oppure il rosso che se è «di mattina la pioggia si avvicina» se invece è «di sera, bel tempo si spera».

Rosso, vitalità, passione per un nuovo amore o un progetto che comincia a prendere forma. Ma anche rabbia mascherata da tristezza perché ci sentiamo abbandonati e perduti. Un colore che quando lo indossiamo ci fa sentire forti, arroganti, passionali, capaci di scalare qualunque vetta. E quando invece si para davanti agli occhi, oscura il buonsenso.

E poi c’è Lui!

«Signore e Signori ecco a voi il Cuore, re indiscusso di ogni sentimento, dell’amore e della compassione»

Se parliamo di rosso non possiamo certamente scordarci del cuore che per definizione è sangue, vita, battito, l’organo fisico che il pensiero comune associa all’amore.

Quel cuore rosso fuoco che si può frantumare, diventare oscuro, di pietra e persino trasformarsi in oro.

Quante definizioni per un solo colore e un unico organo ai quali ci possiamo allineare nel corso di un’intera vita.

 

 

La millenaria Medicina Tradizionale Cinese – oltre all’organo cuore e all’elemento fuoco – associa il rosso al sentimento della gioia, non quella euforica o all’entusiasmo eccessivo e incontrollato. La gioia come espansione e senso dell’infinito, dove il cuore diventa un contenitore che devi provvedere a svuotare dei suoi eccessi per poterlo riempire col fluire, col divenire di un cammino in evoluzione e conoscenza. Quel cuore che pur rimanendo rosso, può accogliere tutte le sfumature colorate delle nostre emozioni.

Possiamo racchiudere un’intera vita in questo colore primario?

Per quanto importante possa essere, da solo esprime solo una parte dell’esistenza. Ci vorranno i fratelli Giallo e Blu per comporre un arcobaleno, tingere la lana per il corredino di un nascituro, dipingere una tela, colorare un tessuto per il vestito più bello che possiamo immaginare.

 

 

Ebbene sì, anche il nostro amato rosso da solo non si accende, non prende vita. Proprio come noi: restiamo spenti ogni volta che rinunciamo a un sogno o lasciamo che un talento inespresso rimanga nascosto dietro alle paure.

Abbiamo bisogno di ogni emozione per dichiarare al mondo che stiamo vivendo pienamente, e in quella pienezza includeremo quella rabbia, rossa, che abbiamo saputo trasformare in passione e che si è tinta di mille colori.

Come ha scritto Marianne Williamson, mia musa ispiratrice per Un Corso in Miracoli, «la nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.»

Il rosso può diventare un’ombra nella quale lasciar sedimentare rabbie e paure, oppure può danzare con altri colori per innalzarci nelle vette più alte del successo.

Concludo con le parole sempre di Marianne: «Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi: in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso. E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.»

Lucia Merico

Fondatrice di Academy SpiritualCoach®

Classe 1957, dunque diversamente giovane e tante esperienze che spaziano dallo sciamanesimo alla programmazione neurolinguistica, dalle tecniche energetiche alla ricerca di sé attraverso il perdono. E poi il femminile declinabile al maschile, un libro: PROFESSIONE SPIRITUALCOACH Gesù è più felice quando viaggia in Porsche, scritto con intensità e che racconta la mia storia, uguale a quella di molte donne e uomini. E una missione: sostenere nella trasformazione chiunque desideri rendere la propria vita un capolavoro.

Ogni giorno, ogni attimo della mia vita è dedicato alla missione che ho scelto e accettato, e ogni persona che entra in contatto con la mia energia – puoi starne certa – conosce un po’ di più sé stessa, e viceversa.

Ho una visione che ispira e guida il mio cammino, appoggiando le basi sulla volontà di generare un mondo fatto di persone che conoscono profondamente e consapevolmente sé stesse e il proprio scopo di vita per un’evoluzione necessaria e planetaria. Ambiziosa visione? Certamente, ne sono consapevole.

Ci vediamo presto.

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