Di Nicoletta Confalonieri

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Trovarmi a scrivere dei colori è sempre una grande emozione per me.

Quindi chiudo gli occhi e mi tuffo nell’arancione.

Ero convinta di non avere grossi legami con questo colore, invece mi accorgo che: alcune pareti della mia casa tendono all’arancione; per anni il divano del mio soggiorno è stato arancione; il logo della mia attività, Sferruzz@mente, è arancione.

Sappiamo che il colore in quanto tale “non esiste”; l’oggetto che ci appare colorato emette un’oscillazione elettromagnetica ad una precisa lunghezza d’onda, 590-625 nm per l’arancione, che percepita dai sensori oculari viene trasmessa alla retina e successivamente elaborata nella corteccia cerebrale ove viene riconosciuta come un colore. Ed è proprio qui, a livello occipitale, che avviene la vera magia: la percezione viene fusa, confrontata, integrata con le precedenti memorie cognitive, esperienziali ed emotive così da attribuire al colore un significato specifico. Questo vissuto personale si inserisce a sua volta nel vissuto culturale: per esempio nella cultura orientale rappresenta le proprietà che favoriscono la meditazione; nell’induismo indica la rinuncia ai beni materiali, ed è il colore degli indumenti di alcune congregazioni religiose.

La psicologia lo associa a diversi stati d’animo: dell’allegria, ai caratteri estroversi e creativi, agli umori spiritosi ed espansivi; quanti di noi conservano nella propria memoria momenti allegri e rasserenanti nel ricordo di un falò all’aperto o di un romantico tramonto.

Questo colore però, a cavallo tra le lunghezze d’onda del rosso e del giallo, può rappresentare nel quotidiano uno stato di allarme, di allerta.

Siamo nel marzo 2021 e Milano, la città nella quale vivo e lavoro, si trova a doversi confrontare, come altre città con “i codici colore” della pandemia Covid 19 che ci ha travolto: attualmente variamo tra l’arancione, l’arancione rinforzato ed il rosso.

 

 

Il mio arancione lo ritrovo nel logo di Sferruzz@mente che mi permette, ogni giorno, di stimolare la creatività insegnando a persone di tutte le età a lavorare a maglia o all’uncinetto. Durante gli incontri, l’intento non è solo quello di insegnare un’antica arte ma di esplicitare e approfondire i molteplici benefici che sono presenti nel lavoro a maglia. Primo tra questi la soddisfazione personale di aver creato con le proprie mani un capo d’abbigliamento o un accessorio o un oggetto d’arredo. La scelta del progetto, del materiale, delle tecniche e soprattutto del colore da utilizzare, nelle sue infinite tonalità e combinazioni sono frutto della nostra creatività.

Anche chi non ha mai pensato di possedere doti creative scopre, con grande orgoglio e consapevolezza di possedere un super potere, quello di saper trasformare un semplice filo del gomitolo in un manufatto.

Oggi accanto ai filati tradizionali 100% lana o cotone, abbiamo fibre artificiali come viscosa e bambù, sintetiche come poliestere, acrilico e microfibra oppure altre fibre animali come alpaca o yak.

 

Organic Cotton Anchor (100% cotone ecologico, senza pesticidi e fertilizzanti-senza sostanze chimiche-coloranti a base vegetale- materiali riciclati)

 

Inoltre nel rispetto dell’ambiente abbiamo anche la possibilità di scegliere tra filati ecologici, equosolidali, riciclati, e sostenibili. Le diverse fibre assorbono il colore in modo differente aumentando così le nostre possibilità di scelta e di combinazioni: ottima cosa per la lavorazione a più colori come ad esempio la tecnica ad intarsio o il Fair Isle.

 

 

In questi ultimi anni nei negozi troviamo anche un’ampia scelta di filati dai colori sfumati: sfumatura lunga o corta a contrasto o degradé e filati che mentre vengono lavorati creano, quasi magicamente, disegni geometrici dai colori differenti.

Questi ultimi permettono di raggiungere dei risultati molto soddisfacenti anche per i principianti perchè è il gomitolo stesso con i suoi colori e sfumature a caratterizzarne il capo più che il punto utilizzato.

 

Linello Lang (lino-cotone-viscosa)

 

La vendita di filati in questo ultimo anno di pandemia è molto aumentata e attualmente l’arancione risulta un colore molto richiesto; voglio credere che questa sia una scelta indotta dalla voglia di positività, creatività ed allegria; energie in questo momento necessarie per una sana e veloce ripartenza.

 

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Nicoletta Confalonieri

Dopo essermi laureata in filosofia con indirizzo in psicologia all’Università Statale di Milano ho lavorato come educatrice e coordinatrice in una comunità di accoglienza per donne e bambini in difficoltà fino alla nascita del mio secondo figlio.
Ho poi lavoravo come consulente nei consultori ASL Città di Milano e ho continuato la mia formazione prima come Mediatrice Familiare e successivamente come applicatrice del metodo Feuerstein.
Nel 2016 dall’unione della mia preziosa esperienza lavorativa e la passione per il lavoro a maglia è nato Sferruzzamente.