Di Simona Calavetta

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Cielo limpido, mare piatto, monti che svaniscono nell’orizzonte.
 Urano, Nettuno e il nostro piccolo pianeta Terra visto dallo spazio.

Immagini che danno un’idea della distanza e della calma: il cielo è azzurro quando è bel tempo e il mare è azzurro quando è poco mosso. L’azzurro è lontano, infinito e sereno. È leggero e privo di preoccupazioni. Forse un pochino menefreghista, e proprio Kandinsky associava l’azzurro alla pace e anche all’indifferenza. Che stia lì quella critica – leggera, per restare in tinta – del “pomeriggio troppo azzurro e lungo” che cantava Paolo Conte?

L’azzurro è acqua e aria insieme, il colore del cielo che si riflette sul mare, in una specie di dialogo tra i due elementi. A proposito di dialogo, l’azzurro – il blu in generale – è il colore del V Chakra, quello della Gola, preposto alla comunicazione e alla voce, intesa anche come espressione di sé. Quando il V Chakra è in forma, comunicare ed esprimersi viene facile e naturale; ma quando è giù di tono?

 

 

A chiunque può capitare di avere paura a esternare le proprie idee, i propri sentimenti e la propria personalità, al punto di arrivare a nascondersi, quando non a mentire. Può capitare di provare sfiducia verso gli altri e – magari in primis – verso sé stessi. Può anche capitare d’essere preda della timidezza che confonde, fa balbettare o tacere del tutto. Se capita troppo spesso, può essere utile aiutare il V Chakra che, preposto al suono, si rafforza ascoltando musica, cantando, circondandosi di azzurro e di blu e magari indossando una delle pietre a esso associate. Che, tra l’altro, sono bellissime.

Ecco un piccolo vademecum per usare l’azzurro con consapevolezza ed efficacia!

 

La voce delle pietre azzurre

Acquamarina, celestina, lapislazzuli, larimar, sodalite, turchese, le varietà blu di agata, calcedonio, calcite, topazio e tormalina… Accomunate dal V Chakra, ognuna di esse ha però delle qualità specifiche. Quindi, come sceglierle? Basta ascoltare l’intuito, la sensazione di pancia; se una pietra ci attira molto, se dopo averla vista continuiamo a pensarci, se in qualche modo ci “chiama”, allora è proprio il caso di farci un pensierino! L’ideale è indossarla vicino alla gola, come ciondolo; ma è utile anche tenerla in tasca o sulla scrivania, dove possiamo vederla e toccarla ogni volta che vogliamo.

 

 

L’azzurro in armocromia

Azzurro sì, ma quale?
Secondo l’armocromia, ogni volto viene illuminato dalle nuance in armonia con i colori naturali della pelle, degli occhi e dei capelli. L’armocromia divide le infinite combinazioni dei colori umani in quattro cromotipi principali, ognuno caratterizzato dal nome di una stagione: Primavera per chi è valorizzato da colori vivaci e solari, Estate per chi s’intona a colori delicati e freschi, Autunno per chi si accende con colori ricchi e caldi e Inverno per chi brilla con colori intensi e freddi. Ogni stagione si suddivide in sottostagioni, con leggere variazioni della medesima tavolozza.

Quali sono dunque i tipi di azzurro delle persone Primavera? Fedeli alle loro palette vivaci e gioiose, queste persone sono valorizzate dai colori del cielo limpido, che sfumano dal pastello all’azzurro pieno.

Ma è l’Estate la vera stagione dell’azzurro. Che sia pastello, carta da zucchero o azzurro polvere, si tratta di sfumature morbide, come velate dalla leggera foschia che sale nelle giornate più afose.

I tipi Autunno, al contrario, hanno bisogno di colori caldi e materici, quindi i loro azzurri sono meno eterei e arricchiti da sfumature tendenti al verde o al viola, come il turchese o il pervinca.

Infine le persone Inverno, lo dice il nome stesso, hanno gli azzurri più freddi, dal color ghiaccio all’azzurro intenso, ad esempio quello delle divise della nazionale italiana. Del resto siamo in tema, ci avviciniamo alle Olimpiadi!

Buona ricerca del tuo azzurro!

 

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Simona Calavetta

Sono nata a Roma da madre sarda e padre siciliano, nello stesso anno in cui è stata fondata la Apple e i Queen lanciavano “Somebody to Love”. Ho tante passioni: la musica classica, la natura, il cinema, la storia, i romanzi di Jane Austen. Sono una consulente colore e sono stata una sceneggiatrice di fumetti anche se ho iniziato come illustratrice specializzata in acquerello. Proprio studiando illustrazione, nella seconda metà degli anni ’90, mi sono appassionata alla teoria e psicologia del colore e all’armocromia. Ancora oggi vado matta per tutto ciò che approfondisca come le diverse sfumature possano fare la differenza sulla nostra immagine e sulle nostre emozioni. Non a caso mi sono formata nell’innovativo metodo RAH Colours, che individua per ciascuno le sfumature che suscitano benessere, perché l’inconscio le collega a ricordi felici. Sono materie che non smetto di approfondire, per consigliare anche a te le tonalità che ti fanno apparire più radiosa e sentire più felice.