Di Patrizia Arcadi

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Nel senso letterale del termine, condivisione significa “spartire con gli altri” e, probabilmente, nell’immaginario collettivo questa definizione evoca una dimensione materiale e fisica della parola.

Oggigiorno poi, il termine condivisione rimanda inevitabilmente a contenuti e a frammenti di vita protagonisti delle nostre pagine social, divenute ormai specchio delle nostre abitudini e riflesso dei nostri desideri. Della parte di noi che vorremmo che gli altri vedessero e apprezzassero (sia nel privato, sia nella sfera professionale).

In realtà, senza rendercene conto, ciò che quotidianamente condividiamo con gli altri va ben al di là di oggetti, spazi e averi. Si tratta di valori, emozioni, parole, esperienze, tempo.

È questo il tipo di condivisione che ci arricchisce e che ha una portata decisamente maggiore sulla nostra vita di quanto non lo facciano gli aspetti tangibili e materiali che spartiamo tra noi.

 

Autenticità: la chiave della vera condivisione

In particolare, è nella condivisione autentica che possiamo godere della ricchezza dello scambio con gli altri, vivendo pienamente questa esperienza così fondamentale per noi, la nostra crescita e il nostro benessere.

Qualsiasi sia la parte di noi che desideriamo mostrare (il nostro lavoro, una nostra competenza, un tratto del nostro carattere), senza condivisione autentica è praticamente impossibile farci conoscere e, di conseguenza, farci apprezzare davvero da chi ci sta intorno.

Ecco perché, alla base della condivisione autentica, esistono almeno due presupposti:

  • la capacità e il desiderio di mettersi in gioco legata al coraggio di metterci la faccia.
  • la fiducia: negli altri, nella loro propensione ad accoglierci e ad ascoltarci. E, forse in prima battuta, in noi stesse, nei nostri pensieri, nel nostro modo di essere, nelle nostre emozioni: solo così avremo quel coraggio che ci serve per essere e mostrarci come siamo davvero.

Ecco perché parlo di autenticità: perché la vera condivisione, quella senza condizioni, a mio parere è possibile solo in assenza di paura e di giudizio.
La paura che deriva da ciò che penseranno gli altri di noi (“Se mostro come sono, se dico ciò che penso, se dimostro ciò che provo, penseranno che sono debole/strana/difficile ecc…”) , il giudizio che si insinua nei nostri pensieri e che determina i nostri timori, quello che non vogliamo da parte degli altri, che è lo stesso che ci impartiamo da sole e di fronte a cui ci blocchiamo.

Ritraendoci, nascondendo parti noi che vorrebbero tanto venire fuori, essere viste, accolte, accettate.

 

Brené Brown e le chiavi per una vita autentica

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Pauline Loroy/Unsplash

Per poterci esprimere autenticamente, abbiamo innanzitutto bisogno di accettare noi stesse, le nostre imperfezioni, creando così i presupposti per una esistenza basata sull’amore e il rispetto per noi stesse: solo così potremo poi aprirci ad uno scambio autentico con gli altri.

La capacità di accettare noi stesse, infatti, ci permette di connetterci con chi siamo realmente, con la nostra vera natura e di coltivare quella compassione che ci permetterà di accogliere anche gli altri e di allenare quelle basi di coraggio e di fiducia che sono alla base della condivisione autentica.

La sociologa Brené Brown, autrice de “I doni dell’imperfezione” uno dei libri che maggiormente mi hanno ispirato nel mio lavoro di Coach Imperfetta e nella mia vita di donna e madre, indica quattro qualità essenziali per poter coltivare la propria autenticità:

  1. Il coraggio: la Brown scrive “Coraggio viene dal latino cor, che significa cuore. Il coraggio significa raccontare la storia di chi sei con tutto il tuo cuore: avere semplicemente il coraggio di essere imperfetti”.
    Con coraggio quindi non si intende l’assenza di paura, bensì quella risorsa che ci dà la forza di accettare chi siamo e le nostre imperfezioni, e, in virtù di questa accettazione, di mostrarlo agli altri.
  2. La vulnerabilità: la vera chiave dell’autenticità, secondo l’autrice. Vulnerabilità significa esporsi, non perché non esista la paura del rifiuto o del giudizio, ma perché si sceglie consapevolmente di mostrarci come siamo davvero. Accettare la propria vulnerabilità significa esprimere i nostri pareri, le nostre emozioni assumendoci il rischio di non essere comprese o ricambiate.

    E poi imparare a distinguere il concetto di vulnerabilità da quello di debolezza, perché, è proprio in questa “nudità” che si insedia la nostra forza, quella che ci permette di investire nello scambio con gli altri, investire in noi stesse, credere in relazioni migliori e non nasconderci.
  3. La compassione: intesa come quell’atteggiamento di comprensione e di amore verso noi stesse, quella capacità che ci permette di ascoltare e comprendere ciò che siamo e che proviamo, senza alcuna critica e giudizio, per poi aprirci in maniera compassionevole anche agli altri.
  4. La connessione con noi stesse: che significa riuscire ad “abbandonare chi crediamo di dover essere e abbracciare chi siamo davvero”, conoscerci per ciò che siamo in realtà, lasciando andare l’ideale di sé, che spesso corrisponde ad aspettative altrui e non alla nostra vera essenza.

 

Spunti di autenticità

Con la mia rubrica Coaching a colori ti propongo di portare nella tua vita le caratteristiche e i messaggi del colore del mese, con semplici spunti di riflessione ed esercizi di coaching.

Per capire quanto riesci a essere autentica nei tuoi scambi, oggi prova a completare le seguenti frasi:
– se mi accettassi davvero, io
– se riuscissi a essere me stessa, io…
– se non temessi il rifiuto/giudizio degli altri, io
– vorrei tanto….
– ma se lo facessi, gli altri penserebbero/direbbero/farebbero…

E ora prova ad ascoltarti: come ti senti? Quanta autenticità riconosci dei tuoi rapporti con gli altri e con te stessa?

Se vuoi condividere con me le risposte e le tue riflessioni, sarò felicissima di risponderti e di riservare per te una sessione discovery di coaching per parlarne insieme.
Si tratta del mio regalo per te che vuoi mettere a fuoco come sentirti più allineata con te stessa e autentica nello scambio con gli altri. Puoi prenotare la tua sessione gratuita in skype, compilando questo form.

Per scoprire qualcosa in più sui doni delle tue imperfezioni e su come accettarli per vivere più autenticamente, scarica gratuitamente la guida “Sfumature di imperfezione” cliccando qui!

Se questi temi ti interessano, puoi approfondirli nel mio blog insieme a molti altri argomenti:
– tema del coraggio di essere te stessa
– come scoprire chi sei davvero
– i doni e le lezioni delle nostre imperfezioni
– come accettare se stesse
– come sentirsi più sicure di sé
– imparare a dire no

Grazie, a presto
Patrizia

 

 

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Patrizia Arcadi

Sono Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta: ti aiuto ad accettare e accogliere l’imperfezione, riscoprendo il coraggio di essere te stessa.

Lavorando con me potrai:
– sentirti più sicura di te e delle tue decisioni, nella vita privata e nel lavoro
– metterti al primo posto senza sentirti in colpa
– riconoscere il tuo valore
– dire la tua con sicurezza
– apprezzarti e star bene con te stessa