Di Manuela Imperiali
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Spesso ci aggiriamo nei nostri spazi come fantasmi.
Non ci accorgiamo.
Non vediamo, non sentiamo, non percepiamo.
L’abitudine non ci consente di renderci conto di nulla.
Utilizziamo cose, attraversiamo spazi, in maniera automatica, senza darvi peso, e quasi senza rendercene conto.
Poi un giorno, all’improvviso, il nostro sguardo cade su un’oggetto, un angolo della casa, una stanza, in maniera viva, attenta e consapevole.
Abbiamo come un guizzo. Mettiamo a fuoco.
E ci accorgiamo di quello che ci circonda.
Vediamo, sentiamo, percepiamo qualcosa in particolare.
Qualcosa ha catturato la nostra attenzione.
Qualcosa ci chiama, ed è come se ci parlasse, come se ci trasmettesse un messaggio.
E, in base al nostro sentire del momento, sarà amore o sarà distacco.
Se è amore, se l’oggetto o lo spazio hanno suscitato una reazione positiva in noi, saremo spinti ad occuparcene.
Toccheremo l’oggetto, con attenzione, con rispetto, scambieremo con lui un po’ della nostra energia. Se sarà necessario lo puliremo, lo ravviveremo, faremo di tutto per prenderci cura di lui, per metterlo in luce e farlo risaltare.
E così anche per le stanze e gli spazi. Per goderli e per viverli.
Se è distacco, metteremo da parte l’oggetto momentaneamente, o decideremo di separarcene definitivamente. Avendo avvertito che la cosa, l’oggetto non ci corrisponde più, ci prepareremo a lasciarlo andare. Con grazia, o meno. Con naturalezza, o meno. Con fastidio, o meno.
Se la nostra attenzione viene catturata da uno spazio ci renderemo conto di volere, o dovere, apportare dei cambiamenti, anche minimi, perché stanza e spazi ci corrispondano. Perché sia possibile ristabilirvi equilibrio e armonia.
Ma che cosa fa scattare quel click, quell’attimo, in cui diventiamo consapevoli?
Forse non lo comprenderemo mai sino in fondo, ma semplicemente noi e quella cosa, e quello spazio, siamo entrati in sintonia.
Come?
Attraverso uno scambio delle vibrazioni, nostre e delle cose, nostre e degli spazi.
Semplice e complesso, materiale e etereo.
Un passaggio velocissimo e sottilissimo.
Una vibrazione, appunto.
Che ci rende vivi e attivi, protagonisti della nostra realtà.
E pienamente consapevoli.
Se proviamo il desiderio di sperimentare questo tipo di connessione, ma abbiamo difficoltà a entrare in sintonia con la casa, con gli spazi in generale, ci possono venire anche qui in aiuto, come troverai citato nella mia rubrica Colori e Emozioni, nell’Area Benessere e Lifestyle, “quando scegliamo istintivamente un colore nella gamma dei Viola, nella concezione del “Benessere a Colori”, della Cromoterapia Emozionale, riveliamo un desiderio profondo di trasformazione e di cambiamento”.
E come può venirci in aiuto il Colore Emozionale, negli ambienti?
Attraverso l’utilizzo delle Fragranze – Colore.
Come l’Aromaterapia insegna, attraverso il sentire una fragranza, un profumo, un odore, l’olfatto genera, in meno di due secondi, una reazione celebrale, un messaggio che arriva dritto al cervello senza essere filtrato (come accade per altri sensi dove arriva solo dopo essere stato elaborato).
Sentire la Fragranza – Colore Viola ci aiuta, ad esempio, a liberarci da arredi, da cose e da oggetti che ingombrano e appesantiscono i nostri spazi, e di conseguenza la nostra vita. E liberarci quindi da un passato, magari pesante, che non ci appartiene più, e che non ci consente di trovare la nostra nuova strada e il nostro nuovo cammino.
La Fragranza – Colore Viola aiuta ad armonizzare gli ambienti, anche quelli dove c’è molta gente, e ci accompagna verso l’armonia e la serenità.
Se vi ho incuriosito e volete saperne di più, vi rimando ai post dedicati all’armonizzazione degli spazi, che ho scritto sulla mia pagina Fb.
Buona lettura. A colori, naturalmente.
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