Di Simona Calavetta
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Pochi colori hanno una fama peggiore del grigio. Certo, è più cupo il nero, a cui però viene riconosciuto un certo carattere. Al grigio, poverino, nemmeno quello. Una giornata grigia, un’esistenza grigia, per non parlare delle inquietanti eminenze grigie… È davvero raro che il termine “grigio”, usato come aggettivo, abbia una valenza positiva.
Eppure, il grigio ha una sua bellezza, ovviamente nascosta. È antico come la pietra e moderno come l’acciaio, umile come la stoffa grezza e raffinato come le perle grigie, minimalista come un giardino zen e prezioso come l’argento. Soprattutto, il grigio è un compromesso tra due estremi. Quante volte abbiamo sentito o detto: “Tra il bianco o il nero, esistono tante sfumature di grigio”?
Ci sono altri colori che possono essere considerati un punto d’incontro tra forze contrastanti, come il verde, che unisce la ragione del giallo al sentimento del blu (ciao, zia Jane!), o il viola, che media tra la riflessività del blu e l’impulsività del rosso. Ma bianco e nero non sono semplicemente diversi, sono del tutto opposti: lo Yin e lo Yang, la luce più accecante e il buio più oscuro. Per la teoria del colore, il bianco è il massimo grado della chiarezza, il nero della scurezza. Ed ecco quindi che il grigio rappresenta il venirsi incontro di due istanze altrimenti inconciliabili.
E quando c’è incontro, c’è anche condivisione. Nel grigio, il bianco e il nero riversano un po’ di loro stessi, come se ciascuno donasse all’altro i propri talenti. Per esempio, il silenzio del bianco e l’eleganza del nero. Il grigio è il risultato di un dialogo, in cui l’ego viene annullato e si crea qualcosa di nuovo.
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Grigio come un sasso
Come un sasso sì, invece se si parla di cristalli è difficile che venga in mente il grigio. Paradossale, no? Le pietre grigie più conosciute sono l’ematite, l’occhio di gatto, il quarzo fumé e le varietà grigie di agata, labradorite e magnesite.
Ognuna di essere ha delle caratteristiche peculiari ma, parlando in generale, quasi tutte le gemme grigie sono associate al I° Chakra e ai concetti di riflessione, distacco e protezione. Possono essere utili nel lavorare sulle proprie radici e su eventuali autosabotaggi che hanno origine in ferite del passato. Anche qui, dunque, il tema è il venirsi incontro tra ciò che siamo state e ciò che siamo oggi, uno scambio gentile tra due posizioni distanti.
Il grigio in armocromia
Colore neutro per eccellenza, il grigio si presta a moltissimi abbinamenti, con colori accesi o delicati, freddi o caldi. Sta bene tanto accostato al rosso, quanto al rosa confetto, tanto al turchese, quanto all’arancione. Per sua natura, il grigio non s’impone allo sguardo, quindi accompagna ed esalta la tinta più incisiva, come farebbe una spalla comica con un attore protagonista.
Visivamente, però, raffredda l’insieme, e anche per questo è associato alle tavolozze dei cromotipi freddi, ovvero Inverno e ancor di più Estate, la “stagione” regina delle sfumature attenuate e grigiastre.
I colori caldi della Primavera e dell’Autunno hanno come toni neutri d’elezione quelli della famiglia del marrone, perciò anche i loro grigi tenderanno verso sfumature terrose. Pensiamo ad esempio al greige, che è l’unione di grigio e beige; un esempio perfetto di “grigio caldo”.
Ti aspettavi che l’anonimo grigio avesse tante sfaccettature?
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Il grigio è una delle tonalità che amo di più e che spessissimo uso nei miei lavori di grafica. Lo trovo ‘adattabile’, elegante, ma anche ‘snello’: va bene su tutto :D
Grazie della tua testimonianza, Arianna!
Il povero grigio merita senz’altro più considerazione. ^_^
Grazie per questa visione più vitale del grigio. Un colore che mi incuriosisce, ma mi appartiene poco!
Gli offrirò un po’ di spazio in più!
Grazie a te dell’apprezzamento, Dorina!
Vedrai, sarà più semplice di quanto immagini, perché il grigio si accompagna benissimo a tanti colori diversi. Divertiti a sperimentare! :)