Di Lucrezia Centonze

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Cominciare con il color lavanda mi rende il compito semplice. Credo infatti che, insieme a rose, margherite e tulipani sia il fiore più conosciuto al mondo, merito delle distese in Provenza tanto fotografate dagli amanti del genere o forse ancor di più dei sacchettini che le nostre mamme infilavano in tutti i cassetti per profumare la biancheria.

Inoltre chi, come me, ama le piante aromatiche non può prescindere dalla lavanda, unita al timo e al rosmarino che fanno parte della stessa famiglia. Non è necessario avere un giardino o un grande terrazzo, il bello delle piante aromatiche è che si possono far crescere anche in vaso su un piccolo balcone.

Come tutti i fiori anche la lavanda ha alcune varietà che necessitano terreni, altitudini e cure diverse ma tutte si distinguono per il loro colore rilassante e romantico e per il profumo inebriante che attira più che mai api e calabroni, la lavandula stoechas addirittura ha un profumo talmente intenso da essere in grado di stordire, mentre la lavandula latifolia, che cresce intorno ai mille metri e fiorisce un mese dopo le altre, sprigiona un aroma canforato che però è meno apprezzato specie in erboristeria.

Il nome botanico in latino, lavandula officinalis, è il gerundivo del verbo lavare, infatti questo piccolo fiore veniva utilizzato per profumare l’acqua con cui ci si lavava, questa consuetudine si è poi trasformata nel tempo con la creazione soprattutto di saponi, bagnoschiuma e profumi. Se vi è capitato di camminare per i vicoli delle piccole cittadine della Provenza, saprete bene di cosa sto parlando… ogni vetrina, bancarella, negozietto del luogo vi avvolge con questo aroma meraviglioso.

“Il suo profumo lieve, che ancora oggi in molte famiglie impregna lenzuola e asciugamani, e il delicato colore dei fiori irradiano serenità e freschezza. Il profumo insieme col lindore ha evocato il simbolo della Virtù e della Purezza dell’anima, ma anche il Battesimo.

La sua spiga è considerata un amuleto che protegge da disgrazie, ossessioni e demoni ed è anche un talismano che propizia, si dice, prosperità e fecondità grazie alle numerosissime punte terminali. A Roma nella magica notte di San Giovanni ci si muniva della spighetta per allontanare le streghe che, se avessero avuto l’ingenuità di avvicinarsi a una persona munita di questo amuleto, sarebbero state costrette a contarne i fili e i chicchi e – come accadeva con le scope di saggina poste di fronte agli usci di casa – prima di finire quella lunghissima conta sarebbero state sorprese dall’aurora, per loro nefasta, che le avrebbe costrette alla fuga.

Distillando in corrente di vapore i fiori freschi di lavanda si ottiene un olio essenziale di sapore aromatico, leggermente amaro e solubile in alcol, che si usa come sedativo, spasmolitico e digestivo e nella preparazione dei profumi. Alla fine del XVIII secolo, per profumare gli ambienti, si adoperavano i pot-pourri, miscugli di fiori e foglie lasciati a macerare” (1)

Nel linguaggio dei fiori ha due significati opposti, il primo è quello della diffidenza, dovuto al fatto che secondo credenze popolari nei cespugli di lavanda si nascondessero vipere e serpenti, il secondo invece è “il tuo ricordo è la mia unica felicità”. Propendiamo per il secondo significato così che evochi solo pensieri piacevoli per chi la riceverà!

Sovente mi capita che le spose desiderino la lavanda per l’allestimento floreale del loro matrimonio ma per quanto io cerchi sempre di assecondare i loro desideri, con la lavanda non è così semplice, prima di tutto perché, come ho detto poco sopra, il suo profumo è tra quelli che attraggono più insetti, e nessuna sposa vorrebbe fare l’ingresso in Chiesa oltre che con il proprio papà con uno sciame di api, in secondo luogo se usato nei centrotavola l’intensità della nota floreale andrebbe a disturbare i sapori delle pietanze scelte con tanta cura e, non ultimo, la fioritura è veramente limitatissima nel tempo, tra giugno e luglio. Per trovare il modo di esaudire comunque il loro sogno, consiglio di usarla essiccata nelle partecipazioni e scegliere la stessa tonalità di colore sfruttando altri fiori e in tutto il resto dei dettagli del matrimonio. È un colore delicato che ben si abbina ai toni del salvia e del bianco, adattissimi non solo a un’occasione come può essere il matrimonio ma a qualsiasi evento che si svolga nei mesi estivi.

Nei bouquet che preparo a ridosso dell’estate mi piace accompagnare la lavanda a fiori con le stesse nuance, come per esempio l’agapanto, o alle bacche, in modo particolare le more e certamente anche al rosmarino, i cui piccoli fiori hanno lo stesso colore della lavanda. Il risultato solitamente è un mazzo “spettinato” che dà allegria e gioia per gli occhi.

Nella versione essiccata la lavanda si presta molto bene per essere utilizzata come dettaglio per chiudere un pacchetto o la busta di un bigliettino.

Se invece avete dei bambini, fatevi aiutare da loro per creare i piccoli sacchettini da mettere nei cassetti, così che il ricordo di questo fiore semplice ma profumatissimo possa tramandarsi ancora e ancora…

(1) Floriario, miti, leggebde e simboli di fiori e piante, A. Cattabiani. Oscar Mondadori. Pag. 231-232

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Lucrezia Centonze

Sono una fioraia door-to-door. Porta dopo porta consegno i miei fiori in tutta Milano, che sia un semplice bouquet, le consegne settimanali di “Cada semana una flor” o le mie “Colazioni fiorite”, che si tratti di una piccola festa in famiglia o di un grande matrimonio sfarzoso.

Come diceva Dante Alighieri, “tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini” … alzate lo sguardo per trovare le stelle, circondatevi dei vostri bambini e per i fiori … ci penso io.