Di Roberta Marzola

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Verde. Leggerezza. Vi va di viaggiare un po’ insieme alla scoperta di questo magico intreccio fra colore e nuove possibilità?

Partiamo da una situazione pratica, concreta: sarà successo anche a voi di accingervi a un progetto e… paf! Tabula rasa. Blocco. Impegni e impedimenti. Voglia di far tutto tranne quello…

E, in quei casi, avete mai provato a mollare tutto per un po’, uscire e andare a camminare nella natura? Avete presente che cosa succede? Provate a chiudere gli occhi solo per qualche istante, immaginando di passeggiare in un bosco, sul crinale di una collina, o in un prato…

Come vi sentite?

Di solito in un contesto naturale le idee riprendono a scorrere, fluide e libere. Torna la voglia di agire e creare. Ci sentiamo in qualche modo rinati e rigenerati.

A cosa si deve questo effetto?

Bene, ci sono tanti fattori che concorrono a questo stato di benessere (e diversi libri che lo testimoniano), come per esempio gli ormoni che gli alberi rilasciano e diffondono nell’aria, oppure i profumi delle piante e dei fiori che stimolano il nostro cervello.

E poi c’è il colore verde, in cui gli occhi si tuffano mentre la vista si allarga su spazi liberi da confini innaturali. Il verde è un colore dominante in natura e, quando i nostri occhi se ne nutrono, ricevono anche la sua innata leggerezza.

 

 

Il verde è composto dal colore giallo, che corrisponde al terzo chakra nella mappa energetica dell’essere umano, e dal blu che, nelle sue sfumature, è associato al quinto e sesto chakra. Sarà forse un caso che verde è anche il colore del quarto chakra? Per chi non lo sapesse, il quarto chakra corrisponde all’area del cuore, che connette i nostri punti energetici “inferiori” con quelli “superiori”, ovvero le nostre peculiarità terrene con quelle spirituali.

Il cuore include e unisce senza giudizio, in altre parole è in grado di amare. Cosa c’è di più leggero e liberatorio di questo? Osservare tutto, superare il giudizio positivo o negativo che ne abbiamo, e includerlo nell’unione del cuore.

Non so voi, ma io sono cresciuta con una convinzione: le persone leggere sono superficiali. Poi è arrivato il tempo della consapevolezza, e ho scoperto che leggerezza è la capacità di saper fluire morbidamente fra le curve della vita. Il colore verde, in qualche modo, include questa dimensione fluttuante, che sa penetrare nelle cose senza agganciarsi né renderle un peso.

Quanti pesi ci carichiamo inutilmente sulle spalle? Avete mai provato a immaginare come sarebbe la nostra vita senza questi pesi? E quante persone cerchiamo di “salvare” facendoci carico delle loro sofferenze e delle loro responsabilità?

La domanda che mi sorge è: tutto questo è veramente richiesto? Qualcuno ci sta veramente implorando di farci carico delle loro vite? O si tratta solo di nostre proiezioni e immaginazioni? O, addirittura, del desiderio che qualcun altro si prenda cura di noi e ci sollevi dalle nostre incombenze?

Nel mio lavoro di facilitatrice per il riequilibrio energetico trovo spessissimo persone che fanno agli altri ciò che vorrebbero fosse fatto a loro, ma non nell’amorevole senso evangelico, piuttosto quasi a volerli invitare a ricambiare. Ora vi chiedo: possiamo dire che questa è una vera gentilezza o, piuttosto, un desiderio non riconosciuto?

Il fatto è che, quando queste persone arrivano a realizzare che nessuno ha realmente chiesto loro alcunché, ma che si tratta solo dei propri desideri o bisogni insoddisfatti, a cui non era mai stata data importanza prima, lì inizia il cambiamento. E il vero cambiamento parte sempre e solo da se stessi, quindi si rimboccano le maniche e iniziano a donare a sé ciò che prima, inconsciamente, chiedevano agli altri.

C’è chi si dimostra estremamente premuroso con tutti, solo perché nella sua vita sono mancate le cure e ha sempre desiderato riceverle. C’è chi solleva gli altri da compiti e incombenze, solo perché nella vita ha sempre dovuto fare tutto da solo e ha sognato chi avrebbe potuto aiutarlo.

Ricordo una bella donna ultrasessantenne, con qualche chilo in più, che era venuta da me perché non riusciva a dimagrire, nonostante le diete e molti altri tentativi. Dopo una breve chiacchierata è emersa tutta la sua insoddisfazione nella vita: per potersi prendere cura dei suoi cari, aveva rinunciato a così tanti desideri, che ormai non si accendeva più, mentre il suo corpo rispecchiava tutta questa pesantezza. Si era dimenticata di prendersi cura di se stessa! Chissà quante volte è successo anche a voi…

Bene, mentre era stesa sul lettino a ricevere un trattamento Access Bars (una tecnica che stimola la consapevolezza liberandoci dai punti di vista limitanti), immersa nel rilassamento più profondo, di colpo spalancò gli occhi e, con una voce decisa e perentoria che non le avevo mai osservato prima, incise a chiare lettere un’intuizione nel suo mondo: “Non sono io che devo sempre essere disponibile a correre ad aiutare tutti, sono loro che devono venire da me se hanno bisogno di aiuto!”.

Ebbe uno switch immediato e la sua vita cambiò istantaneamente: dal giorno dopo le sue passioni ripresero vigore, il suo corpo tornò a piacerle e la sua vita tornò a colori!

 

 

Quanta facilità possiamo invitare nelle nostre vite?

Come sarebbe riconoscere che la nostra natura più profonda è leggera?

Quante scelte stiamo evitando che, se le scegliessimo, tutta la nostra esistenza si alleggerirebbe?

Vi lascio con queste domande e con un invito: non rispondete, lasciate che agiscano nel vostro universo e che, come piccoli semi, germoglino al momento giusto. Le domande potenziano. Le risposte depotenziano, perché sono frutto delle limitate possibilità che abbiamo già sperimentato. Come sarebbe aprirci alle infinite possibilità?

Vi basterà ripetere queste domande come una cantilena, a voce alta o mentalmente, o cospargere i vostri ambienti quotidiani con tanti post-it, magari verdi… Io ho comprato un pennarello delebile e mi diverto a scrivere le mie domande su vetri e specchi!

La leggerezza passa per il divertimento ed è la porta per la consapevolezza. Ora che lo sappiamo, quanto verde-leggerezza vogliamo invitare nelle nostre vite?

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Roberta Marzola

Mi chiamo Roberta Marzola e invito le persone a diventare le migliori alleati di se stesse. Lo faccio non solo a Treviso, dove vivo, ma anche in Italia e on line.

La mia più grande gioia è accompagnare le persone nella trasformazione dei propri punti deboli in punti di eccellenza e dei momenti di crisi in opportunità, ispirandole con i principi spirituali della natura.

Tutti, prima o poi, attraversiamo fasi di difficoltà… e tutti, prima o poi, ne usciamo! La differenza sta nel “come”: più forti o indeboliti?

La mia missione è proprio questa: sostenere le persone in tali passaggi con tecniche ed esperienze di riequilibrio energetico, affinché diventino le loro più grandi opportunità. Ho scoperto che questo è il miglior modo per portare valore nella propria vita.

Nella mia cassetta degli attrezzi ho strumenti per facilitare e accelerare il cambiamento e la consapevolezza, come Access Bars® (sono operatrice e Bars Facilitator), Access Energetic Facelift®, i bodywork di Access Consciousness®, PSYCH-K®, LoveHealing®, il Cristallo Alchemico. E soprattutto la consapevolezza che ciascuno è perfetto e che questi strumenti sono solo il ponte per riconnetterci al nostro essere divino.