Di Carla Spessato

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“Essere gentili significa mostrare attenzione nei confronti degli altri e di tutto il mondo che ci circonda, dell’ambiente, degli animali. È un’apertura all’esterno, in contrapposizione all’individualismo e all’arroganza che spesso contraddistinguono il nostro tempo”. Lo spiega Cristina Milani, fondatrice della onlus Gentletude e vicepresidente del “Movimento mondiale per la gentilezza”.

Da queste parole è evidente che amare e tutelare il nostro pianeta, rispettare l’ambiente in cui viviamo sia assolutamente un atto di gentilezza.

Se dovessimo associare all’ambiente un colore, che risposta daresti? Metto una mano sul fuoco che la risposta sarebbe: Verde!

Verde come le foglie, come l’erba, come in certi giorni l’acqua del mare, come il colore di alcuni occhi, come lo smeraldo e come la speranza. Verde speranza. Conoscerai senz’altro anche tu questo modo di dire, ma sai da dove deriva?

Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo, Zeus aveva donato a Pandora un vaso con la raccomandazione di non aprirlo mai. Quel vaso, invece di contenere grano, conteneva tutti i mali che affliggono l’essere umano. Un giorno Pandora, la quale aveva ricevuto dal dio Ermes il “dono” della curiosità, lo aprì e tutti i mali si riversarono nel mondo. Sul fondo del vaso rimase, nella forma di un uccellino verde, solo la Speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi. Da qui, l’associazione verde – speranza.

Esiodo non ha spiegato perché nel fondo di quel vaso rimase solo la speranza, però molta parte del pensiero filosofico ci indica che il motivo per il quale  Elpìs (Elpìs era la personificazione dello spirito della speranza) non si sia sparsa nel mondo è che, da una parte, incarna ciò che fa distogliere lo sguardo dell’essere umano dal suo destino di sofferenza e morte ma, dall’altra, rappresenta una cortina di fumo che gli impedisce di vedere con chiarezza la realtà e verità delle cose.

Perché ti ho raccontato questa storia tramandata da Esiodo associandola alla tutela dell’ambiente? Perché vorrei fare con te due giochi: uno mentale e uno pratico.

Quello mentale consiste nel sostituire la parola speranza con la parola gentilezza e darle un’accezione positiva. Ci proviamo?

Se la speranza incarna ciò che fa distogliere lo sguardo dell’uomo dal suo destino di sofferenza e morte, la gentilezza diviene empatia: non distoglie, ma si immerge nella sofferenza e ciò, se vogliamo preservare Madre Terra, è indispensabile. Dobbiamo comprendere che, per causa nostra, il verde sta sparendo per lasciare spazio a cemento, strade, auto, fabbriche, grandi centri commerciali, inquinamento. Se la speranza è una cortina di fumo che ci impedisce di vedere con chiarezza la realtà e verità delle cose, la gentilezza è lo strumento che fa luce nel nostro quotidiano e ci permette di prenderci cura di ciò che abbiamo intorno. Prova a visualizzarti in questo modo: con amorevole gentilezza cammini con leggerezza su questa Terra provando empatia per animali e piante e dai loro cura. Difficile? Con un po’ di pratica ti verrà naturale e di conseguenza ti verranno facili alcuni comportamenti e alcune scelte che farai verso il cammino della sostenibilità.

Allena la Gentilezza con i colori – Esercizio Verde Speranza

Perché ti ho raccontato la storia tramandata da Esiodo associandola alla tutela dell’ambiente? Perché vorrei fare con te un gioco semplice e divertente:

raccogli delle belle foglie verdi e con tante matite colorate scrivici sopra delle frasi gentili oppure, se preferisci, abbina le foglie a un foglietto di carta riciclata con la tua frase. Ti lascio qualche esempio, ma tu scrivi ciò che vuoi e quello che senti sia importante per te:

  • “La gentilezza è la capacità di sapere qual è la cosa giusta da fare e avere il coraggio di farlo”
  • “La gentilezza si prende cura degli altri, anche quando gli altri potrebbero non prendersi cura di te”
  • “La gentilezza è lo strumento più importante per diffondere l’amore tra l’umanità”

Poi, prendi queste foglie e regalale al mondo: mettile nei cestini delle bici, sui davanzali, sopra a una panchina, sul tavolino di un bar.

Sicuramente, sul viso di chi le troverà si affaccerà un sorriso gentile e il tuo cuore si riempirà di gioia!

Carla Spessato

Carla Spessato

Mi chiamo Carla Spessato e vivo a Vicenza.
Sono una consulente, aiuto le persone, in maniera creativa, ad avere uno stile di vita sostenibile. Questo sia nell’ambito personale che del lavoro. I miei servizi si rivolgono, oltre che alle singole persone, ai piccoli negozi indipendenti, alle associazioni, ai creativi e gli artigiani.

Il tutto attraverso l’organizzazione di eventi, laboratori e momenti formativi.

https://comeunincantesimo.com/