Di Simona Calavetta

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«Io credo che Dio s’incazza se tu, di fronte al colore viola di un campo di fiori, neanche te ne accorgi.»
«Vuoi dire che… Dio vuole solo essere amato, come dice la Bibbia?»
«Sì! Ogni cosa vuole essere amata.»

(dal film “Il colore viola”)

 

Questo mese, sui canali social di Sognosoloacolori, ha avuto luogo la challenge #lamargheritadeicolori: ogni settimana è stata all’insegna di un colore e la sfida è stata quella di pubblicare foto di fiori in tinta. Si può ben dire che ne abbiamo viste di tutti colori! E a questo proposito, il viola vanta molte sfumature dai nomi floreali: glicine, lavanda, lilla, malva, orchidea, oltre ovviamente al viola propriamente detto, quello delle violette.

Ma che tipo è, questo viola? È l’ultimo colore dell’arcobaleno, quello con le frequenze più brevi visibili dall’occhio umano. Nasce dall’unione di rosso e blu e, in un certo senso, media tra le caratteristiche di entrambi: terra e cielo, materia ed emozione, passione e pace. Rappresenta il fascino e l’amore spirituale, anche se Kandinsky lo associava all’instabilità. È il colore dell’inconscio, della magia, della fantasia, dell’esperienza artistica e del lusso.

 

 

Gemme viola

Assieme all’indaco, il viola è legato al VI Chakra, il Terzo Occhio, centro del sistema nervoso e dell’intuito che, quando è in equilibrio, conferisce buona memoria, grande immaginazione e uno spiccato sesto senso. Quando invece questo Chakra è debole, è facile sentirsi deconcentrati, distratti e poco empatici, sfiduciati verso sé stessi, le proprie percezioni e aspirazioni.

A volte è indicato anche come uno dei colori del VII Chakra, insieme al bianco. Il centro energetico della Corona è posto sulla sommità del cranio e governa il pensiero e la spiritualità. Quando è in armonia, conferisce curiosità, la maturità di mettersi serenamente in discussione e un senso di profonda connessione col mondo. Se invece è sbilanciato, accentua la paura della perdita e la possessività verso oggetti e persone.

In entrambi i casi, la cristalloterapia consiglia le vibrazioni delle pietre viola, come la fluorite, la lepidolite, la sugilite e soprattutto l’ametista, uno dei quarzi più amati e usati per il benessere e la meditazione. Non è solo preziosa da indossare ma anche da tenere in casa: una drusa o un geode di ametista purifica l’energia dell’ambiente in cui si trova ed è utile per posarvi sopra le altre pietre, in modo che si “ripuliscano” dalle energie negative assorbite durante la giornata. In più, come la lepidolite, se tenuta accanto al letto l’ametista favorisce il sonno e i sogni.

 

 

Il viola in armocromia

È facile pensare al viola come un colore freddo, indicato per le persone che hanno il sottotono della pelle della stessa temperatura. Tuttavia, anche chi ha colori caldi può trovare la sfumatura di viola più adatta a valorizzare il proprio viso.

Per esempio, per illuminare i tipi Primavera sono indicati viola vivaci e con un’alta componente di rosso: le sfumature dei fiori del lillà, dei crochi, della jacaranda e dell’albero delle farfalle (o buddleja).

Le persone dai colori dell’Estate hanno dalla loro i viola più freschi e delicati, come il glicine, il malva e il lavanda. Sfumature ammorbidite da un velo di grigio, in accordo con i contrasti leggeri di questa stagione cromatica.

Il cromotipo Autunno, che si accende con colori caldi e ricchi, ha bisogno di viola altrettanto intensi, con una spiccata componente rossa. Immaginiamo le sfumature succose della frutta, come i fichi, le prugne e l’uva.

La stagione dell’Inverno è valorizzata da sfumature di viola più decise e sofisticate, sia tendenti al fucsia, sia tendenti al blu. I viola dell’iris, delle viole mammole e di quelle del pensiero, oltre a quelle dell’ametista.

E tu, di che viola sei?

 

 

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Simona Calavetta

Sono nata a Roma da madre sarda e padre siciliano, nello stesso anno in cui è stata fondata la Apple e i Queen lanciavano “Somebody to Love”. Ho tante passioni: la musica classica, la natura, il cinema, la storia, i romanzi di Jane Austen. Sono una consulente colore e sono stata una sceneggiatrice di fumetti anche se ho iniziato come illustratrice specializzata in acquerello. Proprio studiando illustrazione, nella seconda metà degli anni ’90, mi sono appassionata alla teoria e psicologia del colore e all’armocromia. Ancora oggi vado matta per tutto ciò che approfondisca come le diverse sfumature possano fare la differenza sulla nostra immagine e sulle nostre emozioni. Non a caso mi sono formata nell’innovativo metodo RAH Colours, che individua per ciascuno le sfumature che suscitano benessere, perché l’inconscio le collega a ricordi felici. Sono materie che non smetto di approfondire, per consigliare anche a te le tonalità che ti fanno apparire più radiosa e sentire più felice.