Di Katia Barcaro
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Il colore arancio ha un potere non banale sugli umani.
Il suo nome deriva dall’omonimo frutto, dalle arance, ed è un colore secondario che deriva dalla somma di rosso e giallo. Poiché il rosso sollecita il corpo verso l’azione e il giallo attiva la parte creativa della nostra mente, si dice che l’arancio sia un colore che stimola mente e corpo nel contempo!
Un colore energetico per pochi estimatori?
Nonostante il grande potere che sprigiona, l’arancio non è un colore per tutti.
Gli studi di psicologia del colore dicono, infatti, che l’arancio è uno dei meno preferiti dalla maggior parte delle persone, insieme al marrone. E di questo ne va tenuto conto.
Per quanto mi riguarda, in passato, ho sempre pensato che fosse un colore lontano da me. Eppure all’inizio dello scorso anno, quando mi trovavo in una fase di passaggio, ho comprato istintivamente rubrica e agenda arancioni. Probabilmente avevo bisogno di sottolineare un cambiamento compiendo scelte di acquisto diverse dal solito; attraverso l’arancio ho percepito un senso di energia nuova, positiva. Esattamente ciò di cui avevo bisogno.
Perché scegliere il colore arancio
Prima di scegliere un determinato colore per un prodotto, un sito o un brand, dobbiamo tenere conto degli effetti che induce.
L’arancio è un colore caldo che ricorda il sole, l’estate, molte varietà di frutta e ortaggi e la vitamina C.
Trattandosi di un colore gioioso che comunica entusiasmo, è particolarmente amato dai bambini e dai giovani.
Il significato e le potenzialità che generalmente gli vengono riconosciute sono: felicità, allegria, creatività, spensieratezza. Spesso viene utilizzato anche per sottolineare una certa forma di dinamicità o di rinnovamento. Un colore, l’arancio, che è in grado di allontanare le emozioni tristi e negative.
La mia opinione
Da quanto scritto sopra, mi è più chiaro perché da questo colore ho tratto giovamento mentre stavo per aprirmi al nuovo: l’arancio mi ha aiutato a concentrarmi sul lato buono del cambiamento e allontanare gli inevitabili dubbi o i pensieri cupi legati al periodo storico che si stava chiudendo.
Ora posso ricorrere a questo colore in modo consapevole e lo suggerisco anche a chi, come me, ne ha sottovalutato il potere.
Purtroppo non mi posso permettere di fissarlo troppo a lungo perché pare che stimoli l’appetito (!!) ma so che la sua presenza ha una ragione d’essere importante.
Esempi di colore arancio nel business
Una semplice ricerca nel web ci consente di trovare diversi brand che adottano il colore arancio e in molti casi si tratta di aziende che erogano servizi.
TNT, Mozilla Firefox, Wind, EasyJet, sono solo alcuni esempi.
Fonte: https://www.diamondweb.it/wp-content/uploads/2018/05/brand-arancione.png
Ora che conosciamo i significati del colore in questione, possiamo intuire le motivazioni che hanno spinto le aziende citate a sceglierlo per rappresentare il proprio business. Possiamo immaginare, infatti, che in alcuni casi il colore arancio sia stato utilizzato per evocare divertimento e spensieratezza (EasyJet e Gioco del Lotto), un certo grado di dinamicità (TNT, Continental) oppure l’essere Smart grazie alla tecnologia (WIND).
Il caso di WIND
Il caso di WIND è un esempio particolarmente calzante. Sin da quando è nato, nel 1997, il brand ha interpretato e trasmesso in modo brillante i messaggi del colore arancio. Si rivolgeva ai giovani (un target che ama questo colore) e puntava alla convenienza (che possiamo collegare alla spensieratezza). Il colore dominante è sempre stato inserito anche negli spot pubblicitari caratterizzati da uno stile divertente e frizzante, grazie a protagonisti del calibro di Fiorello e del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
Un’azienda innovativa che è riuscita a crearsi uno spazio di tutto rispetto all’interno di un mercato difficile e chiuso come quello delle telecomunicazioni, dove dominava il duopolio Tim-Omnitel. Un marchio pioneristico che si è sviluppato in modo esponenziale in tempi brevi che era nato, di fatto, come una start-up.
Nel tempo, pur avendo attraversando una storia di acquisizioni/cessioni e fusioni piuttosto complessa che l’ha portata ad essere attualmente integrata nel Gruppo 3, l’azienda ha voluto mantenere fede a questa sua anima pioneristica facendosi promotrice di progetti di sostegno per le start-up e lanciando una piattaforma di crowdfunding volta a incentivare idee innovative o progetti sociali. La mission insita nel colore arancio, insomma, non è stata tradita.
Il magico potere del colore arancio nei prodotti
Qual è il primo prodotto che viene in mente pensando a un prodotto color arancio?
Probabilmente la Fanta! La famosa bibita prodotta da The Coca Cola Company. In questo caso, però, la scelta del colore della lattina non è particolarmente originale, perché richiama banalmente l’ingrediente necessario per essere autorizzati a dare il nome “aranciata” alla bibita.
Accantonata la Fanta, con un minimo sforzo di concentrazione, possiamo renderci conto che non sono poi così pochi i prodotti di questo colore o che lo propongono nel packaging.
Ecco che cosa ho individuato:
- la penna Bic Originale – chi se la ricorda? – che in quanto invenzione dalla portata rivoluzionaria portava con sé un messaggio intrinseco di innovazione e spensieratezza grazie alla sua facilità d’uso e alla sua economicità.
- I miei amatissimi Biscotti Plasmon, che anche nella recente versione ‘dei grandi’ mantiene il colore tipico della sua scatola, nonostante originariamente il colore arancio sia stato prescelto per conquistare il target dell’infanzia. Credo che il non avere modificato il colore della scatola in questa ultima versione sia stata una scelta dettata dalla volontà di richiamare i ricordi del bambino che c’è in noi, cioè in chi li ha amati nei primi anni della sua vita. Confermo che questa strategia ha funzionato 😊
- Praticamente tutte le linee solari di tutti i marchi di bellezza: Collistar, Biopoint, Vichy, Equilibra, Phytomer, e tante altre. In questo caso l’associazione tra prodotti destinati alla protezione/ idratazione di pelle e capelli con l’estate – il sole – il caldo, è immediata. Infatti, è proprio in estate che le vetrine delle profumerie e gli scaffali dei supermercati si colorano di arancio.
Casi particolari: Alfio Bardolla Training Group
Il primo caso originale è quella di Alfio Bardolla Training Group, la società che eroga formazione finanziaria. Il colore dominante del brand e di tutta la comunicazione di questa azienda è l’arancio. Ma la società non è ricorsa a questo colore solo per il logo, il sito o la comunicazione istituzionale. Il protagonista di tale azienda, un Coach finanziario, è diventato la personificazione del suo brand indossando sempre maglioni arancioni in ogni sua presenza pubblica.
Ma non stavamo parlando di prodotti? Certo. Parlando di prodotti in senso stretto, posso fare riferimento a questo caso perché Alfio Bardolla pubblica anche libri, la parte più tangibile del suo business e, pensa un po’, tutte le sue copertine propongono almeno un tocco di arancio, nonché la sua foto con il famoso maglione in tinta.
Cosa c’entra questo colore con gli investimenti finanziari? Bardolla direbbe che l’arancio c’entra in quanto questo è il colore del denaro prodotto in modo etico. Io aggiungo che c’entra, perché l’azienda propone percorsi di formazione e di consapevolezza per dare una svolta alla propria vita, dove il messaggio fondamentale diffuso da questo imprenditore è che per essere felici e spensierati bisogna essere prima di tutto liberi, e per essere liberi è necessario saper maneggiare il denaro. Come si può notare, quindi, il colore arancio è del tutto azzeccato.
Casi particolari: Tropicana Products Inc
Il secondo caso particolare nasce da un prodotto che è il simbolo di una intera nazione, la Florida.
Sto parlando delle sue arance, talmente importanti per l’economia del Paese da essere presenti anche sulle targhe automobilistiche!
Mi riferisco al caso di Tropicana, l’azienda produttrice di un famoso succo di frutta, leader del mercato mondiale e arrivato in Italia nel 2006. Oggi è un brand di PepsiCo, ma la sua storia parte da lontano e grazie all’iniziativa di un imprenditore di origine italiana.
L’azienda nasce infatti nel 1947 quando Antonio Rossi, un emigrante siciliano arrivato in America nel 1921 a soli 21 anni, decide di realizzare proprio in Florida un impianto di pastorizzazione e imbottigliamento di spremuta d’arance. Quest’uomo, decritto come una grande mente imprenditoriale, è stato evidentemente un precursore dei tempi moderni in quanto già allora considerava la qualità come il suo focus prioritario. Dopo 2 anni lancia il brand Tropicana e alcuni anni dopo, nel 1954, avvalendosi di un innovativo processo di pastorizzazione-lampo messo a punto al suo interno, può introdurre nel mercato anche Tropicana Pure Premium. Negli anni ’60 l’azienda cresce esponenzialmente e nell’agosto 1998, passa nelle mani di PepsiCo Inc.
Le peculiarità dei suoi Succhi di arancia
Oggi le arance di Tropicana arrivano da alcune delle più importanti piantagioni del Brasile e della Florida.
La qualità dei suoi prodotti è garantita da una selezione accurata della frutta migliore, dalla spremitura entro 48 ore dalla raccolta, dal delicato processo di pastorizzazione. I succhi Tropicana sono succhi freschi di frutta senza zucchero né acqua aggiunti, senza additivi e non provengono da concentrato. Questa scelta di composizione del prodotto permette di fondare la comunicazione aziendale sui valori del benessere e della salute, proponendo i propri succhi di arancia come ottime alternative alla frutta, in quanto fonte di tutto ciò che serve all’organismo e niente di superfluo o nocivo.
L’azienda propone anche succhi diversi, come succhi di ananas, mela, pompelmo e altri ancora.
In Italia il nome del brand è sicuramente un elemento vincente, perché i consumatori sono attratti da tutto ciò che evoca il sapore e il fascino “tropicale”.
Il colore dominante del brand non è arancio ma un bel verde scuro, un colore che predomina anche nel sito aziendale www.succhitropicana.it attraverso immagini di frutteti mossi da un venticello quasi percepibile.
Nonostante la prevalenza del colore verde, il prodotto principale è il succo di arancia e quindi è inevitabile che il colore arancio sia presente non solo nel prodotto stesso ma anche nel packaging e nelle immagini del sito.
La mia opinione sul caso Tropicana
Questo caso dimostra quanto puntare sulla qualità e sulla innovazione di processo possa portare lontano.
È vero, da italiana, avrei preferito descrivere un caso di successo per un prodotto realizzato con arance italiane, le nostre buone arance siciliane.
Tuttavia, in questa storia c’è un risvolto di italianità che mi ha affascinata. Scegliendo questa case history, infatti, mi sono lasciata ispirare dall’immagine di questo imprenditore italiano che proveniva proprio dalla Sicilia e che certamente ha rivisto nelle arance della Florida un simbolo comune alla sua terra di origine. Un imprenditore, come tanti altri dell’epoca, che ha saputo partire da zero e con una ingegnosità tipica della nostra cultura, è arrivato a costruire una azienda da record, prima ancora che passasse nelle mani di una multinazionale. Dopo una sessantina d’anni da quel lontano giorno in cui tutto iniziò, il succo di Tropicana alla fine è arrivato anche qui, il suo Paese nativo, ed è un po’ come se si fosse chiuso un cerchio.
Da consumatrice, leggo sempre l’elenco degli ingredienti dei succhi di arancia (come degli altri prodotti) e scarto istintivamente tutti quelli che sono composti da zucchero o additivi. Apprezzo quindi, la naturalezza del prodotto proposto da Tropicana.
Concludo le mie valutazioni dicendo che, ho ricevuto sensazioni molto positive dalla visita del sito aziendale, grazie ai suoi colori e alle sue immagini che riescono a catturare i miei occhi in modo particolarmente intenso.
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