Di Federica Cantrigliani

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L’estate è il momento ideale per rilassarsi, prendersi tempo e spazio e ascoltarsi. Spesso trovare uno spazio di dialogo con te stessa ti aiuta a raggiungere nuovi livelli di consapevolezza e a stimolare la creatività in tutte le sue forme. La verità però è che questo è possibile solo se il dialogo avviene in termini positivi, se il focus è negativo, invece, rischiamo di entrare in un circolo vizioso di ostacoli e sofferenza oltre che a continui autosabotaggi. Purtroppo spesso siamo in balia dei nostri pensieri negativi e per molte persone è complesso uscirne da soli, ma grazie a un lavoro costante di allenamento consapevole è possibile ristrutturare il proprio dialogo interiore per trasformarlo in un processo costruttivo di conoscenza e crescita.

Il primo passo, ovviamente è la consapevolezza su come è strutturato il tuo dialogo interiore. Chiediti:
Come ti rivolgi a te stessa?
Con quali termini?
Fallisco più spesso di quanto dovrei?
Mi scoraggio facilmente?
Mi deprimo più spesso di quanto penso dovrebbe accadere?
Dopo una prima analisi si passa alla correzione del pensiero intervenendo in modo attivo sui messaggi demotivanti o controproducenti.

Ovviamente non è un cambiamento attuabile da un giorno all’altro ma attraverso una strategia di allenamento strutturata e qui ci viene in aiuto il professor Martin Seligman (di cui abbiamo già parlato nei mesi scorsi) che ha elaborato un allenamento all’ottimismo semplice ed efficace: il “modello ABC”. Vediamolo insieme:
La A sta per attivazione ovvero l’identificazione dell’evento che ha innescato il processo.
La B sta convinzione (belief) che si riflette nel dialogo interiore in modo negativo.
La C rappresenta la conseguenza di questa convinzione limitante.

Diventando consapevoli dei pensieri e delle parole negative che utilizziamo nei nostri confronti grazie allo schema ABC possiamo iniziare ad agire in modo attivo sul nostro comportamento
Per fare un esempio pratico
A: incontrare un nuovo cliente (evento attivante)
B: “non mi darà mai quel lavoro”, “non sono abbastanza brava”, “non sono all’altezza” (convinzioni limitanti)
C: battito accelerato, respiro affannoso, mani sudate e ansia (conseguenze)

Il focus in realtà è tutto sul secondo punto, ossia sulla B, dove troviamo le nostre paure più grandi, i pensieri negativi che sono alla base del nostro pessimismo e lo fomentano giorno dopo giorno. Per sradicare questi pensieri non dobbiamo tanto capire il perché essi si manifestano ma come costruire un’immagine di noi più forte. E qui, in realtà il gioco è più facile di quello che sembra: mi devo concentrare su cosa dipende da me.

 

 

Quando notiamo che ci stiamo addentrando in un dialogo interiore negativo, dobbiamo contestare la convinzione limitante e per farlo possiamo:

1. Trovare delle alternative di pensiero alla convinzione;
2. Esaminare le implicazioni legate a questa convinzione;
3. Raccogliere prove sulla nostra efficacia.

Se riusciamo a mettere in discussione le nostre convinzioni limitanti, non solo ci sentiamo ottimisti ma soprattutto raggiungiamo una nuova comprensione di noi e ci riscopriremo pieni di energie e risorse. Approfitta dell’estate per prenderti il tempo di cambiare i pensieri negativi limitanti per stimolare una visione di te, positiva e ricca di stimoli creativi, per una seconda metà dell’anno piena di nuove opportunità.

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Federica Cantrigliani

Sono Federica e il mio scopo è rendere i liberi professionisti più felici nel loro lavoro. Sono una psicologa specializzata in branding e una coach umanista, mi definisco una ikigai specialist perchè mi occupo di personal branding partendo dall’identificazione della vocazione, delle potenzialità, delle competenze e delle peculiarità uniche di ogni persona. Perché l’importante non è cosa fai ma perchè lo fai!