Di Edy Tassi

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Se conosci il linguaggio dei fiori, sai che il significato principale della lavanda è “diffidenza”. Infatti, la lavanda è un rimedio contro i morsi dei serpenti che, ironicamente, amano crearsi un rifugio proprio tra questi cespugli profumati. E quindi occorre raccoglierne i fiori avvicinandosi con diffidente prudenza.

Ma la lavanda ha anche un altro significato, secondo me bellissimo, sul quale desidero soffermarmi con te per questo primo appuntamento di Pagine a Colori, la mia rubrica tutta dedicata alla scrittura e alla lettura femminile.

Questo significato è:

Il tuo ricordo è la mia unica felicità

Bellissimo non trovi?

Credo si abbini bene all’idea della lavanda, al profumo dei suoi fiori, all’estate.

La lavanda è sicuramente un fiore che riporta indietro nel tempo, ha in sé una connotazione romantica, evocativa, molto femminile che sa di bucato steso ad asciugare, tavole di legno imbandite con piatti di coccio e tovaglie ricamate, grandi secchi di stagno, ma anche fragranze fresche racchiuse in boccettine di vetro lavorato o dolci soffici, macaron eleganti e tisane che scaldano le mani e il cuore.

Ecco perché ho scelto di accogliere questo significato della lavanda per proporti due esercizi di scrittura legati ai ricordi, che possono rappresentare un momento di introspezione utile sia se sei un’autrice (o un’aspirante tale), sia se ti piace solo l’idea di dare un nuovo significato a qualcosa che hai dentro di te e riportare a galla qualcosa di bello e positivo. Perché, come diceva Gabriel Garcia Marquez, la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.

Ricordi color lavanda Edy Tassi interno

Scrivi per te

Quante persone, quante cose entrano e escono dalla nostra vita? Sono sicura che anche la tua è una specie di porto di mare con navi da crociera, barchette, rimorchiatori che si affannano di qua e di là. Ogni persona, ogni cosa è un potenziale ricordo. Qualcosa che c’è e fa di noi quelle che siamo. Affetti, amicizie, oggetti, esperienze, tutto si amalgama e, però, spesso rischia di confondersi, di diventare indistinto, nebuloso.

E nella nebbia si sa, tutto appare grigio e triste.

Ma noi diradiamola questa nebbia!

Trova un angolo tranquillo, accendi una candela, ascolta musica, tira fuori un cioccolatino e la tua penna preferita, insomma, crea l’atmosfera giusta per te.

E ora, prendendo spunto dal significato della lavanda, pensa: chi è la persona o qual è la cosa che nel passato ti ha reso più felice?

All’inizio te ne verrà forse in mente più di una, ma ti chiedo di continuare a riflettere per arrivare a identificare quella davvero speciale.

Poi, raccontala sul diario, sull’agenda, su un foglio di carta.

Chi era, perché ti rendeva felice, quale parte di te nutriva e, se è ancora in vita, da quanto non la vedi.

E se si tratta di una cosa, dove è finita? Ce l’hai ancora? Magari in fondo a qualche armadio o in uno scatolone in cantina?

Scrivi tutto quello che ti viene in mente. Fai in modo che questo ricordo acquisti forza, forma, sostanza.

Se puoi, recupera quell’oggetto dalla cantina e trovagli un posto adeguato. Oppure rimettiti in contatto con quella persona e spiegale come sei arrivata a lei, sarà un momento molto emozionante.

Se non puoi fare nessuna di queste due cose, usa questo esercizio per capire meglio cosa ti rendeva felice del tuo rapporto con quella persona o con quell’oggetto; verifica che nella tua vita di oggi ci sia qualcosa di simile, qualcosa che susciti in te la stessa gioia, la stessa serenità e… non mollarlo più!

Scrivi per gli altri

Di sicuro puoi usare l’esercizio di prima per identificare un possibile personaggio da inserire in un tuo racconto, un tuo romanzo, una sceneggiatura, insomma, nel tuo progetto attuale.

Però vorrei suggerirtene anche un altro, che secondo me ti aiuta a esercitare la famigerata regola dello “show don’t tell”.

Se già mastichi lo scrittorese sai di cosa parlo, altrimenti, con show don’t tell si indica una tecnica con la quale invece di raccontare alla tua lettrice che Genoveffa è una stronza pazzesca, le fai vedere Genoveffa che si prende l’ultimo cannoncino dal cabaret, pur sapendo che è il pasticcino preferito della tua protagonista (esempio stupido, ma molto “show” e che rende superfluo il “tell”).

Qual è dunque l’esercizio?

Questo: identifica quella che secondo te è una delle tue abitudini più belle. Va bene qualsiasi cosa, purché sia positiva. Mettersi la crema idratante tutti i giorni, bere otto bicchieri d’acqua, sorridere alle persone, comprare un quotidiano ogni mattina, ringraziare sempre con un biglietto chi ti fa un favore… quello che preferisci.

Poi crea l’atmosfera con musica, candele eccetera e cerca di ricordare come si è formata in te questa abitudine. Chi ti ha aiutato a formarla? Da quanto tempo ce l’hai? È stato un lavoro consapevole o si è consolidata senza che tu te ne accorgessi? Come ti fa sentire, oggi? Che cosa esprime di te? Pensa al gesto che compi, a come lo compi e quando poi cerca di riportare tutto sul tuo foglio.

Rendi importante e consapevole qualcosa che ormai fai senza pensarci.

Se stai già scrivendo una storia, perché non dare questa tua abitudine a uno dei personaggi? Lo renderai di sicuro più umano, vero e profondo!

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Letture color lavanda

Ricordi color lavanda Edy Tassi libri

Dopo tanto scrivere, ecco i miei consigli di lettura color lavanda!

Ci vediamo il mese prossimo, con tante altre Pagine a colori.

 

Il profumo del pane alla lavanda

di Sarah Addison Allen

tradotto da Maria Paola Romeo e Claudia Lionetti.

Sonzogno

Un libro poetico, di legami famigliari che ruotano attorno alla magia di un melo in grado di mostrarti il momento più importante della tua vita. Quattro donne e una bambina dotate di un dono. Sentori, profumi e tante erbe dai poteri meravigliosi.

 

Dolcezze al miele di lavanda

di Susan Wiggs

tradotto da Fabio Pacini.

HarperCollins

In primo piano, una storia d’amore. In secondo piano la lotta per la sopravvivenza di un uomo, durante la seconda guerra mondiale. Di qui la Sonoma Valley in California, di là Copenhagen. In sottofondo, il ronzio delle api che nasconde i segreti di una famiglia.

 

Quattro tazze di tempesta

di Federica Brunini

Feltrinelli

Quattro tazze, per quattro donne, che si ritrovano in Provenza a casa di Viola, dove il tè ha la capacità di sintonizzarsi sugli stati d’animo. Il tè-coraggio, il tè-abbraccio. Tra il profumo dei campi di lavanda, le protagoniste si aprono l’una all’altra, e soprattutto a se stesse.

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Edy Tassi

Vivo vicino al lago di Como, ma dalla mia finestra vedo le cime del Monte Rosa. Sono una traduttrice e un’autrice. Ho tradotto più di settanta libri per Piemme, Feltrinelli, Kovalski, Morellini e Harlequin Mondadori. Ho pubblicato due romanzi rosa con Harlequin Mondadori, una commedia romantica con HarperCollinsItalia e una serie di romanzi dedicati alla danza con EmmaBooks. Sono appassionata di manuali e ne ho scritto uno io stessa, intitolato “Scrivere Rosa”. Credo nella magia dei libri e mi piace aiutare le donne a raccontare il tesoro di storie che hanno dentro di sé con i consigli e i servizi che offro sul mio sito.

Ho un marito e due figlie ai quali cerco pazientemente di insegnare che quando sono seduta sul divano con un libro in mano… sto lavorando! (Quasi sempre, almeno)