Di Michela Scomazzon Galdi

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Per inaugurare la mia collaborazione con “Sognosoloacolori” attraverso la mia Rubrica “Cultura a colori”, in questo primo mese dedicato al color lavanda vi parlerò di un breve, delizioso romanzo: “La sovrana lettrice”, pubblicato dalla casa editrice Adelphi e scritto da Alan Bennet,  brillante scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese.

Ho riflettuto a lungo su quale libro proporvi in relazione al color lavanda (che esprime luminosità, femminilità, cura) ma, alla fine, ho scelto il libro di Bennet per ben quattro ragioni, tutte sostanzialmente simboliche. La prima, è in virtù della casa editrice: il nome “adelphi” in greco significa “fratelli, sodali” e fu scelto per esprimere la comunanza di intenti tra i soci fondatori. Non poteva quindi esserci casa editrice più adatta per celebrare la mia sintonia con gli obiettivi di Sognosoloacolori, le cui parole guida sono “colori, donne, condivisione”.

La seconda ragione è che l’Adelphi è diventata famosa tra lettori e collezionisti per il suo progetto grafico: splendide copertine pastello dalle tante sfumature di colore. E, quando si dice il “caso”, la copertina di questo romanzo è di un incantevole, tenue color lavanda.

La terza è che Sognolosoacolori si rivolge in particolare alle donne e la protagonista di questo romanzo non soltanto è una donna ma è addirittura una… regina (d’altronde noi donne non siamo tutte un po’… regine?). Si tratta di Elisabetta II, sovrana di uno dei regni più importanti del mondo, famosa per il suo stile originale e per le sue mise color pastello, il cui look è curato dal 1994 dalla sua sarta storica, Angela Kelly, con la quale dal 2000 collabora anche Stewart Pervin. E, indovinate? Se l’azzurro – che simboleggia la devozione della Regina per il popolo inglese – è il colore dominante del suo guardaroba, in anni recenti in occasione di una visita in Italia la Regina ha indossato un nuovo colore: una magnifica sfumatura tra il lavanda ed il glicine!

La quarta (e ultima) motivazione che mi ha spinta a scegliere, tra i tanti libri che avevo in mente, proprio  “La sovrana lettrice”, è che io sono cresciuta “a pane e libri”. Sono stata una bambina ed un’adolescente timidissima che attraverso i libri si rifugiava in un mondo tutto suo perché, come ha affermato Daniel Pennac, “una lettura ben fatta salva da tutto, persino da se stessi”. Ora sarete curiose di sapere cosa c’entra “La sovrana lettrice” con il mio profondo amore per la lettura. Il romanzo di Alan Bennet non è “soltanto” un libro ma è “un libro che parla di libri”, quindi perfetto per una bookaddicted come me per inaugurare degnamente la mia rubrica.

Con “La sovrana lettrice”, Bennet ci offre un racconto intriso di umorismo anglosassone ed un curioso ritratto della regina che ha regnato più a lungo sul trono d’Inghilterra, qui descritta in un’insolita veste: quella di lettrice.

Il libro si apre con un banchetto ufficiale a Windsor, circostanza quindi molto formale, durante il quale Sua Maestà domanda al presidente francese se abbia letto Jean Genet. Come mai questa strana e inopportuna domanda da parte della Regina, conosciuta proprio per essere parca di parole? Cosa è successo?

Un giorno, Elisabetta II è in passeggiata con i suoi amati cani corgi ma i cani, invece di rientrare a Palazzo come fanno di solito, scappano nel cortile sul retro abbaiando a squarciagola. Mentre cammina per cercare i suoi cani, Sua Maestà scopre una biblioteca circolante parcheggiata proprio davanti le cucine e vedendo il bibliotecario ed il suo aiutante Norman (che poi farà diventare il suo cameriere personale) si avvicina per scusarsi del rumore provocato dalle sue bestiole. Per  curiosità, ma soprattutto per educazione, decide di prendere un libro in prestito e, da quel momento, nella sua vita nulla sarà più come prima!

In precedenza, la Regina era talmente impegnata che non aveva mai letto nulla per diletto:

“Non aveva mai avuto molto interesse per la lettura. Leggeva, naturalmente, ma la passione per i libri la lasciava agli altri. Era un hobby e la natura del suo mandato non prevedeva hobby”.

In poco tempo, Elisabetta II viene conquistata dalla passione della lettura e comincia a voler leggere sempre più libri. Molto divertenti i dialoghi tra la Regina ed il suo segretario privato, Sir Kevin:

“ Capisco” disse lui. “Sua Maestà deve passare il tempo”.

“Passare il tempo? esclamò la Regina. “I libri non sono un passatempo. Parlano di altre vite. Di altri mondi. Altro che far passare il tempo Sir Kevin, non so cosa darei per averne di più”.

Sempre più catturata dai libri e dalla lettura, Sua Maestà comincia a trascurare i suoi doveri pubblici ed a non preoccuparsi più per i problemi del Paese, dando così l’impressione al suo entourage di essere ammalata di demenza senile!

Ma la lettura contribuisce anche in positivo a modificare il comportamento e la sensibilità di Elisabetta II: inizia a disinteressarsi dei suoi amati vestiti ed accessori e diventa più attenta nei confronti degli altri, tanto da dire a se stessa con autoironia: “è possibile che io mi stia trasformando in un essere umano. Non sono convinta che si tratti di un cambiamento auspicabile”.

Nel frattempo, Sua Maestà continua imperterrita a voler trasmettere il “virus” della lettura a chiunque incontri sul suo cammino, mettendo in imbarazzo il segretario privato, i sudditi, il servizio di sicurezza, con conseguenze sempre più divertenti agli occhi di noi lettori, sino al geniale colpo di scena finale.

Il romanzo di Alan Bennet, che in meno di cento pagine ci offre un insolito ritratto della Regina, dialoghi spassosi e surreali, che ci fa curiosare tra i volumi di una biblioteca ideale (Jane Austen, Thomas Hardy, Henry James…), è consigliabile sia ai lettori forti che a coloro che vorrebbero avvicinarsi alla lettura ma si fanno spaventare dai libri con troppe pagine.

“La sovrana lettrice” è, soprattutto, un libro che con tono leggero ci fa comprendere l’importanza della lettura, il suo significato profondo, il suo potere arricchente. Come dice la Regina, “non si mette la vita nei libri. La si trova”.

 

La sovrana Lettrice

di Alan Bennet

Traduttore: Monica Pavani

Editore: Adelphi

Anno Pubblicazione: 2007

Pagine: 95

In copertina: La Regina Elisabetta II sulla carrozza detta “Irish State Coach” (foto: Matt Dunham)

 

Libri e tè

 

Non trovo mai una tazza di tè abbastanza grande

 o un libro abbastanza lungo da soddisfarmi

(Clive Staples Lewis)

È ben noto il legame indissolubile tra libri e tè, un binomio quasi magico. Oltre ad amare profondamente la lettura, io adoro bere il tè soprattutto mentre leggo! Ad ogni libro che vi proporrò, ho quindi pensato di affiancare anche uno specifico tè: ce lo beviamo insieme nel salotto virtuale di Sognosolacolori?

Vi consiglio di leggere o rileggere “La sovrana lettrice” accompagnando il libro con una buona tazza di Pure Darjeeling Tea, della linea Special Tea della londinese Twinings, compagnia che aprì la prima sala da tè a Londra nel 1706. A proposito: strana la vita! Il tè, nato in Oriente, è diventato famoso per essere la bevanda nazionale della Gran Bretagna ma, naturalmente, è ormai una bevanda diffusa in tutto il mondo.

Tornando al Darjeeling, è uno dei tè neri più pregiati al mondo, viene prodotto esclusivamente nell’omonimo territorio ai piedi dell’Himalaya e raccolto solitamente in due periodi: in primavera (first flush) e in estate (second flush). Le foglie di questo tè sono di color marrone intenso ed emanano un caldo e dolce aroma di miele e frutta, che ricorda uva passa e datteri.

Preparazione: lasciare in infusione per 3 minuti in acqua da 75 ad un massimo di 90 gradi (la Twinings suggerisce una temperatura di 100 gradi ma è troppo levata per questa tipologia di tè). Dolcificatelo con un cucchiaino di miele al mattino e senza dolcificanti nel pomeriggio.

Ora, il libro ce l’avete ed anche il tè. Posso salutare tutte voi con un abbraccio… aromatico!

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Michela Scomazzon Galdi

Mi chiamo Michela e mi occupo di comunicazione e uffici stampa nel settore culturale perché credo che la cultura, oltre a donare bellezza, possa contribuire al dialogo interculturale e alla pace.

Promuovo e comunico i tuoi eventi culturali, rendendoli unici attraverso il fascino dei colori.