Di Federica Cantrigliani

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Quando penso al blu penso al mare, penso la profondità degli abissi e a quel senso di felice smarrimento che solo quando sei sott’acqua puoi provare.

Quando penso al blu penso alla ricerca, non solo a quella di Nemo ma a quella che passa dall’esterno all’interno, penso a un viaggio in profondità dentro di noi. Una crescita dovuta e voluta grazie a una consapevolezza fatta di riflessioni e ascolto.

Nella mia professione imparare a capire che cosa si desidera veramente e non cosa si aspettano gli altri da noi è un punto focale. Se ci pensi in fondo viviamo in una realtà in cui siamo sempre impegnate a rendere conto. In famiglia, al lavoro, con gli amici, nella realtà quotidiana è un continuo correre e giustificare, difficilmente siamo in grado di prenderci il tempo e lo spazio adeguato per riflettere, sognare e trovare la nostra dimensione interiore felice.

Per me, che mi occupo di Ikigai, invece non è concepibile una vita senza la giusta comprensione di ciò che ami per poterti sentire realizzata. Certo, non è che devi per forza fare di una passione un lavoro, ma non puoi nemmeno pensare di rinunciare a tutto, a te stessa per perseguire una strada che non è quella adatta a te, altrimenti ti troverai persa in un sistema di sabbie mobili che ti risucchieranno fino a farti soffocare.

Quindi, a prescindere dal fatto che il tuo lavoro sia quello dei tuoi sogni devi trovare il tempo di dedicarti a qualcosa che davvero ti faccia sentire bene.

Non sai come fare?

Qui ci viene in aiuto Seligman con il suo libro “Fai fiorire la tua vita. Una nuova rivoluzionaria visione della felicità e del benessere”. Il famoso psicologo, padre della psicologia positiva, infatti, propone un esercizio che trovo sempre molto efficace: bastano carta, penna e 5 minuti al giorno. Consiste nell’imparare a prendere nota di tre cose belle capitate durante la giornata.

 

 

Non deve per forza essere un traguardo significativo, possono essere anche cose piccole, che hanno valore solo per noi come il sorriso di tuo figlio, una coccola del cane, un gesto gentile inaspettato in metropolitana. Una volta annotate le vostre tre cose belle domandatevi cosa le ha prodotte, perché si sono verificate, quali sono state le condizioni scatenanti e infine chiedetevi perché quegli episodi hanno un significato così forte per voi. Un esercizio che sembra banale ma non lo è, soprattutto nei giorni più difficili, ma non rinunciate, provate a farlo ogni giorno, a prescindere dal nostro umore o dalle difficoltà, per almeno un mese, fatelo diventare un’abitudine, provate a prestare attenzione a tutti quei piccoli segnali positivi che possono rendere più bella la nostra giornata. Ecco che vi renderete conto che spesso siete voi a scatenare quella felicità attraverso dei segnali quasi impercettibili.

 

 

Perché è proprio li, nella profondità delle piccole cose che si nasconde la felicità nella quotidianità fatta di difficoltà e routine dove è importante dare il giusto valore a chi siamo e a chi desideriamo essere. Tutto parte da dentro, dal nostro profondo mare blu interiore che solo se esplorato e compreso ci permetterà di amare e amarci in tutti i sensi. Ru Paul (Regina delle drag queen made in USA e grandissima artista) ne ha fatto il suo grido di battaglia “se non ami te stesso come potrà mai amarti qualcun altro?”. Quindi ricerca il bello, amati e non trovare scuse. Datti da fare.

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Federica Cantrigliani

Sono Federica e il mio scopo è rendere i liberi professionisti più felici nel loro lavoro. Sono una psicologa specializzata in branding e una coach umanista, mi definisco una ikigai specialist perchè mi occupo di personal branding partendo dall’identificazione della vocazione, delle potenzialità, delle competenze e delle peculiarità uniche di ogni persona. Perché l’importante non è cosa fai ma perchè lo fai!